Un patrimonio culturale ricchissimo che costituisce una componente importante per la ricostruzione socio-culturale della città. Al termine della prima fase di riordinamento dell’archivio storico dell’Istituto Filarmonico “Città di Sacile”, è emersa chiaramente la conferma di trovarsi di fronte a una significativa raccolta di documenti, per la maggior parte di strumentazione musicale anche di antica data. Cosa che rappresenta un risultato ottimale del lavoro svolto finora, ma anche un fondamentale stimolo a proseguire.
Grazie al sostegno della Fondazione Friuli, che fin da subito ha mostrato interesse per un intervento di lungimirante attenzione verso studiosi, ricercatori e studenti, l’Istituto ha potuto finalmente iniziare a inventariare e riorganizzare la mole di documentazione accumulata in particolare dagli inizi del secolo scorso a oggi. Il lavoro è stato affidato alla professionista Giovanna Frattolin di Pordenone, esperta conoscitrice di vari importanti archivi del territorio regionale.
“Il nostro obiettivo – spiega il presidente della Filarmonica sacilese, Luigi Gasparotto – sono la tutela e la valorizzazione dell’archivio al fine di veicolare la conoscenza del nostro patrimonio e di consentirne la fruizione agli addetti ai lavori, ad appassionati e cultori di musica anche attraverso la pubblicazione on line degli inventari dei fondi archivistici che conserviamo con i rispettivi documenti storici di rilevante interesse e la presentazione, sempre attraverso il web, di percorsi a tema”.
All’interno del patrimonio conservato, particolare valore e attenzione assume l’archivio personale del maestro Alfredo Romagnoli, già violinista dell’orchestra diretta da Arturo Toscanini negli anni Venti del Novecento, che diresse la Filarmonica sacilese per un trentennio d’oro tra il 1921 e il 1956. L’archivio di Romagnoli costituisce, infatti, preziosa testimonianza di un periodo di fervida attività musicale e concertistica, ricco di successi e riconoscimenti a livello nazionale per il maestro e l’Istituto stesso.
Inoltre con il M° Vittorio Pavan è stato riordinato l’archivio musicale dell’ultimo secolo contenente: 1600 partiture musicali che spaziano dall’operistico al moderno, dalle marce bandistiche del primo ‘900 ai classici suonati nelle ricorrenze civili o religiose.